• Home
  • Conversione di San Pietro

Conversione di San Pietro

Gesù cammina sul mare. 
Subito dopo Gesù costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo all’altra riva, mentre egli licenziava le folle. Dopo averle congedate, salì sul monte in disparte per pregare. E, fattosi sera, era là tutto solo. La barca intanto si trovava al largo, in mezzo al mare, ed era sbattuta dalle onde perché il vento era contrario. Alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. I discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!». E si misero a gridare dalla paura; ma subito Gesù parlò loro, dicendo: «Rassicuratevi; sono io, non temete!».

E Pietro, rispondendogli disse: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque». E gli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sulle acque, per venire da Gesù. Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò dicendo: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo prese e gli disse: «O uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Poi, quando salirono in barca, il vento si acquietò. Allora quelli che erano nella barca vennero e l’adorarono, dicendo: «Veramente tu sei il Figlio di Dio!».

E’ notte, tutto è avvolto nell’oscurità, il mare è in tempesta.

Nella letteratura ebraica, la tempesta è data dalle prove, sia personali sia collettive, la cui liberazione può venire solo dalla potenza di Dio e dalla preghiera.

In antichità il mare è il luogo del mistero, un mondo ignoto abitato dal male e dalle passioni, starci dentro simboleggia l’essere divorati dai mostri e dal caos. L’acqua è un elemento ambivalente, è necessario alla vita ma potrebbe anche toglierla. Essere salvati dalle acque è come morire e rinascere a vita nuova, per questo l’acqua è il simbolo del Battesimo. Nel mare sono presenti sette demoni neri che cercano di portare nell’abisso Pietro: sono i sette vizi capitali, pronti ad essere schiacciati da Gesù Cristo.


La barca è vista nell’ottica della salvezza dal naufragio; la barca è un simbolo usato da moltissimi popoli antichi, essa rimanda al concetto di viaggio, sia del viaggio della nostra vita che del viaggio dopo la vita, verso l’aldilà. Se in questo nostro viaggio riusciremo a guidare bene la barca essa ci condurrà alla vita eterna. Nel cristianesimo la nave è il legno che, pur attraversando acque mosse e pericolose, porta alla salvezza. La barca è il simbolo della Chiesa.

Gesù, vestito di luce, cammina sulle acque, benedicendo, e domina il mare e l’oscurità. In Lui, nel suo sguardo, tutta l’immagine si placa e trova riposo e salvezza. La presenza di Gesù ci salva dalle nostre paure. Al centro dell’immagine è la relazione tra Gesù e Pietro, il gesto di Gesù che salva Pietro tenendolo per il polso, il luogo in cui si misura la vita, donandogli così una nuova vita e ristabilendo una relazione perduta. La persona infatti ha il nucleo della sua identità nella relazione con Dio, dal quale riceve la vita.