TERZA ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO
FRATELLI TUTTI, ALCUNE DOMANDE E RISPOSTE SULLA
Fraternità e amicizia sociale. Sono questi i valori su cui si fonda “Fratelli tutti” la terza enciclica firmata da papa Francesco e presentata oggi.Il Papa propone di stabilire una interreligiosità immanentista che dissolva la specificità della fede?
Al contrario, la proposta del Papa è di assumere i problemi concreti che questo mondo pone al cuore stesso della fede cristiana attraverso la trascendenza dell’amore universale che porta alla promozione di una vera fraternità universale, mossi dalla chiamata a diventare figli e figlie nel Figlio. Indubbiamente, la luce che permea l’intero scritto è la parabola evangelica del “buon Samaritano”.
Fratelli tutti propone nel titolo un messaggio soltanto per gli uomini, “fratelli”. Dopo aver tanto parlato dell’importanza delle donne, il Papa non avrebbe potuto rivolgere l’enciclica a “fratelli e sorelle”?
“Fratelli tutti” riprende alla lettera una citazione di San Francesco d’Assisi, che il Papa spiega subito dopo: “… per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle” e proporre loro una forma di vita evangelica. (1)
Tra un mese ci saranno le elezioni negli Stati Uniti, in una società fortemente polarizzata. Il Papa vuole forse dire qualcosa ai cittadini di quel Paese con un messaggio che si percepisce chiaramente anti-Trump?
È ovvio che il Papa voglia dire qualcosa agli statunitensi, così come all’Africa, all’America Latina, all’Europa, all’Asia, alle Americhe e al mondo intero. Ma è altrettanto chiaro che il suo interlocutore non è un personaggio specifico, bensì una società moderna disumanizzata, malata e ferita da tutte le nuove forme di barbarie “civilizzata”. (cap. 1)
Cosa significa “enciclica sociale” e perché il Papa non si dedica a scrivere unicamente di teologia o dottrina cristiana?
Tutto il testo non è altro che teologia e dottrina cristiana, ma dobbiamo sottolineare giustamente “cristiana”, che vuol dire personale e sociale allo stesso tempo. Entrambe le dimensioni sono inseparabili dal Vangelo perché tutte e due costituiscono l’amore e “Dio è amore”.
Il Papa afferma di essere stato ispirato dal Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb nel redigere questa enciclica. Da quando nella stesura dei documenti del Magistero ecclesiale vengono coinvolte altre religioni? È necessario?
Il Papa non dice mai di essere stato “ispirato”, ma “stimolato”, che non è la stessa cosa. La sua ispirazione, infatti, è la sua stessa esperienza di fede in un mondo in frantumi, così come lo è anche per il Grande Imam. È un’enciclica cattolica che si rivolge ad ogni essere umano di buona volontà.