Ma che paradiso è quel “riposo eterno”?
La vita eterna è un perenne cominciare nell’amore, è l’esperienza di un Dio che è inesauribilmente Colui che inizia ad amare…
Come sarà la vita eterna? L’unica via possibile di risposta a questa domanda ci è offerta nell’esperienza pasquale delle origini, nell’incontro da cui ha avuto inizio il movimento cristiano nella storia. I pavidi fuggiaschi del Venerdì Santo sono diventati i coraggiosi testimoni di Pasqua, pronti a dare la vita per amore di Gesù, annunciato come il Crocifisso Risorto. Che cosa ha indotto questi uomini a trasformare la loro paura davanti alla morte nell’audacia dell’annuncio fino al dono della vita? E’ stato l’incontro di cui i racconti delle apparizioni, riportati dagli evangelisti e da Paolo, sono testimonianza.
Questi racconti non possono essere armonizzati tra loro da un punto di vista cronologico e geografico: c’è però in essi una struttura fondamentale, che ritorna costantemente, articolata in tre momenti, l’iniziativa del Risorto, il riconoscimento da parte dei discepoli e la missione, la vita nuova che scaturisce dall’incontro vivificante e trasformante.
L’iniziativa del Risorto è alla base dei racconti pasquali: Gesù «si mostrò loro vivente» (At 1.3). E questo “mostrarsi vivente”, questa oggettiva esperienza dell’iniziativa che viene da Colui che, prigioniero della morte, si offre ora Signore della vita, che è anche l’inizio della fede cristiana nella storia. I discepoli, raggiunti dall’iniziativa del Risorto che appare loro, vengono illuminati e profondamente segnati e trasformati da essa.- Se questa esperienza pasquale può essere in qualche modo vista come anticipazione della vita eterna, perché è in essa che l’Eterno si è manifestato nella vittoria sulla morte di Gesù il Cristo, è fondato pensare che un primo aspetto della vita eterna sarà quello dell’iniziativa eterna nell’amore di Dio.
La vita eterna è un perenne cominciare nell’amore, è l’esperienza di un Dio che è inesauribilmente Colui che inizia ad amare, non perché sia necessitato o costretto a cominciare sempre di nuovo nell’amore, ma perché nella Sua infinita gratuità non è mai stanco di cominciare ad amare. Vita eterna è sorgività eterna dell’Amore, partecipazione alla circolazione dell’amore tanto antico e sempre nuovo della vita trinitaria di Dio, e perciò all’iniziativa del Padre, all’accoglienza del Figlio, alla comunione unificante e liberante dello Spirito, che a Pasqua ci sono stati rivelati. E’ per questo che non è possibile concepire la vita eterna come eterna ripetizione dell’identico: se Dio che ama è eternamente nuovo nell’amore, la vita eterna, iniziativa di questo amore divino, non potrà non esser eterna novità, eterno sgorgare dell’amore dalla Sorgente inesauribile di esso, che è il mistero del Padre.