Un peccato mortale, sette anni di Purgatorio
Per ogni peccato mortale perdonato un’anima dovrebbe passare in media sette anni in Purgatorio.
Questa e altre rivelazioni ricevute da due mistiche della Chiesa cattolica.
Dio ha voluto mostrare in spirito l’oscura sede del Purgatorio ad alcune anime privilegiate, che avrebbero poi rivelato i misteri dolorosi che vi avevano luogo per l’edificazione dei fedeli.
Tra queste anime privilegiate c’è stata Santa Francesca Romana, fondatrice delle Oblate, morta a Roma il 9 marzo 1440. Dio l’ha favorita con grandi illuminazioni riguardo allo stato delle anime nell’altra vita. Ha visto l’Inferno e i suoi orribili tormenti, e ha visto anche l’interno del Purgatorio e l’ordine misterioso – quasi come una “gerarchia di espiazioni” – che regna in questa parte della Chiesa di Gesù Cristo.
In obbedienza ai suoi superiori, che si videro costretti a imporle questo obbligo, rese noto tutto ciò che Dio le aveva manifestato, e le sue visioni, scritte su richiesta del venerabile canonico Matteotti, suo direttore spirituale, godono di tutta l’autenticità che si possa desiderare in materia.
La serva di Dio dichiarò che dopo aver sopportato con orrore indescrivibile la visione dell’Inferno uscì da quell’abisso e venne condotta dalla sua guida celeste fino alle regioni del Purgatorio. Lì non regnavano né il terrore né il disordine, né la disperazione né l’oscurità eterna; lì la speranza divina diffondeva la sua luce, motivo per il quale, come le venne detto, quel luogo di purificazione era chiamato anche “dimora della speranza”. Lì vide anime che soffrivano crudelmente, ma anche angeli che facevano loro visita e le assistevano nelle loro sofferenze.