Unzione degli Infermi
Fondamento: Gesù fa’ della cura dei malati un segno privilegiato della salvezza che viene: “Andava attorno per tutte le città e i villaggi…. predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia ed infermità” (Mt 9,35). I discepoli dovranno avere la stessa attenzione premurosa quale parte integrante dell’evangelizzazione (Mt 10,5.7-8). E’ significativo che già alla prima uscita dei discepoli trovi risalto il gesto dell’unzione , quasi un preludio del futuro sacramento: « E partiti, predicavano che la gente si. I convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano» (Mc 6, 12-13)
Secondo una prassi in atto fin dalle origini apostoliche e attestata dalla lettera di Giacomo, la cura dei malati da parte della Chiesa culmina con un rito speciale di natura sacramentale, l’Unzione degli Infermi: «Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati». (Gc 5, 14-15)
Il Ministro: Vescovo o sacerdote
Il segno: Unzione con olio degli infermi, benedetto dal vescovo il giovedì santo nella Messa Crismale, sulla fronte e sulle mani della persona malata.
La Parola: “Per questa santa unzione e per la sua piissima misericordia, ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo. E, liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi».
Effetto: Un dono particolare dello Spirito Santo. La grazia fondamentale di questo sacramento è la grazia di conforto, di pace e di coraggio per superare le difficoltà proprie dello stato di malattia grave o della fragilità della vecchiaia. I malati che ricevono questo sacramento “unendosi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo” contribuiscono “al bene del popolo di Dio”. Celebrando questo sacramento la Chiesa, nella comunione dei santi, intercede per il bene del malato. E l’infermo , a sua volta, per grazia di questo sacramento, contribuisce alla santificazione della Chiesa e al bene di tutti gli uomini per i quali la Chiesa soffre e si offre, per mezzo di Cristo a Dio Padre. 1
Modalità per amministrare il sacramento della Unzione degli Infermi
Concilio Vaticano II – Lumen Gentium 11
“Con la sacra unzione degli infermi e la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché alleggerisca le loro pene e li salvi, anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo, per contribuire così al bene del popolo di Dio”
Quando e a chi si amministra
Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) 1514
“L’Unzione degli infermi “non è il sacramento di coloro soltanto che sono in fin di vita. Perciò il tempo opportuno per riceverla si ha certamente già quando il fedele, per malattia o per vecchiaia, incomincia ad essere in pericolo di morte” [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 73; cf Codice di Diritto Canonico, 1004, 1; 1005; 1007; Corpus Canonum Ecclesiarum Orientalium, 738].”
Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) 1515
“Se un malato che ha ricevuto l’Unzione riacquista la salute, può, in caso di un’altra grave malattia, ricevere nuovamente questo sacramento. Nel corso della stessa malattia il sacramento può essere ripetuto se si verifica un peggioramento. E’ opportuno ricevere l’Unzione degli infermi prima di un intervento chirurgico rischioso. Lo stesso vale per le persone anziane la cui debolezza si accentua.”