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L’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria

L’icona descrive la scena dell’Annunciazione, lasciando trasparire il dialogo tra Maria e l’angelo non tanto dal movimento delle labbra, quanto attraverso i gesti dei due personaggi.

I personaggi

L’angelo Gabriele, inviato dall’alto, ha appena toccato la terra e, con le ali ancora spiegate in uno slancio risoluto e gioioso, trasmette il lieto annuncio. La posizione dei piedi e il ricco panneggio comunicano il movimento dell’invio. Egli indossa il mantello (himation) giallo brillante, simbolo sia della vita che si rinnova, della giovinezza e dello slancio del messo di Dio, sia della speranza portata agli uomini dall’Incarnazione di Gesù, attraverso l’Annunciazione. Il blu della sottoveste (chitone) esprime la trascendenza, in quanto egli è una creatura divina.

Nella mano sinistra Gabriele regge la verga, segno che egli è, come tutte le figure angeliche, messaggero di Dio. La mano destra, invece, protesa verso Maria, simboleggia il contenuto del suo messaggio e della benedizione. La vicinanza della mano alla figura della Vergine indica la presenza di Dio accanto a Lei: “il Signore è con te…”.Il gesto benedicente vuole significare l’elezione di Maria per la grande missione: “hai trovato grazia presso Dio”. Eloquente anche la posizione delle dita che formano le iniziali del nome Gesù Cristo in greco: “concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”.Cristo, infatti, nella Tradizione iconografica, è rappresentato con la mano destra, che mentre benedice, forma, con la posizione delle dita, le iniziali del suo nome. La mano è rivolta verso tutta l’umanità per ricordare che Egli è il Cristo, l’inviato del Signore, e che ci è sempre accanto con la sua benedizione.

La Vergine Maria. Il suo sguardo evidenzia lo stupore e il turbamento che, inizialmente, prova nel ricevere il messaggio. L’evento annunciato, infatti, è straordinario, si pone oltre la logica umana ed è, per questo stesso, sorprendente. Tuttavia, in seguito alla spiegazione soprannaturale dell’angelo, Maria, aprendo la mano destra in segno di umiltà e di disponibilità, dichiara la rinuncia al proprio progetto per accogliere totalmente quello di Dio. Mentre il suo sguardo fissa la mano dell’angelo, che indica il contenuto dell’annuncio, ella sta in piedi con il capo inclinato verso il Messaggero celeste, atteggiamento fisico che contribuisce a sottolineare la sua piena disponibilità e accoglienza dell’annuncio stesso. Maria, che con il concepimento di Cristo consente l’incontro tra la natura umana e quella divina, indossa un mantello color viola scuro, ottenuto dall’unione del rosso e del blu, proprio per simboleggiare l’unione tra terra e cielo. Le tre stelle, due sulle spalle e una sul capo, sono simbolo della sua verginità che si conserva prima, durante e dopo il parto. La veste blu è segno della sua divinizzazione avvenuta con l’accoglienza del Cristo nel suo grembo e nel suo cuore.

Lo Spirito Santo, terzo personaggio dell’icona, è rappresentato in modo discreto dal raggio nero. Partendo dall’alto dell’emisfero, simbolo di Dio Onnipotente, scende come ombra misteriosa su Maria. Il colore blu significa umiltà e rinuncia: lo Spirito è, infatti, strumento docile della volontà di Dio. Tale oscurità – da non confondere con il nero delle tenebre – rappresenta anche l’accecamento dovuto all’eccessivo splendore della luce divina.

Alcuni particolari

L’icona accoglie alcuni particolari non citati nei Vangeli, ma rintracciabili nei testi apocrifi. Questi narrano che, alla venuta dell’angelo, Maria interrompe la filatura della porpora destinata alla tessitura del velo rosso del tempio. Si tratta del velo che unisce l’arco del tempio e la colonna e che sta ad indicare l’unione tra il Vecchio ed il Nuovo Testamento, attuata dall’Incarnazione. La porpora richiama la carne di Cristo, che, con l’Annunciazione, comincia a “tessersi”nel seno della Vergine. Essa viene, quindi, comunemente vista come simbolo del concepimento stesso.

L’arco aperto alle spalle di Maria rappresenta il passaggio tra il tempio ed il santuario e vuole significare l’annullamento della distanza tra l’uomo e Dio, compiuto con l’Incarnazione. Per questo motivo l’icona dell’Annunciazione, a partire dal XV secolo, viene raffigurata sulle porte regali dell’iconostasi, che separa il tempio dal santuario.

Il colore oro, che splende di luce propria, è usato per il fondo di tutta l’icona come simbolo della luce divina che raggiunge l’umanità.