LETTERA DEL PAPA SUL PRESEPE
IL PRESEPE DELLA NOSTRA PARROCCHIA
Il presepe di quest’anno, come potete notare, è diverso da quello degli ultimi anni: è tornato umile e come quello originale in quanto c’è stato un richiamo a tutti i cristiani del mondo da Papa Francesco che, dopo una visita al presepe di San Francesco, ha ricordato in una lettera quanto è importante in tutte le case, in tutte le chiese e in tutte le piazze, portare questo simbolo, il presepe, come si faceva una volta. Tutti infatti possiamo avere dei ricordi con i nostri nonni, genitori, bambini, della preparazione di questo elemento importante per coltivare la fede ed inculcarla ai figli, in occasione del Natale.
Grande importanza ha la presenza dell’albero di Natale, qui posto a destra e rappresentato in questo presepe come un ulivo: segno di vita, e quindi di Dio, e segno anche di pace in quanto i suoi rami sono portati in processione e benedetti nella eucarestia della domenica delle Palme. Un altro elemento di questo presepe è il banco di scuola, a sinistra, che presenta una sedia vuota: simbolo del fatto che vi ci si può sedere ognuno di noi, ma allo stesso tempo mette in allarme sull’assenza dei giovani all’interno della realtà cristiana.
Questo perché oggi si tende sempre più spesso a non mettere al primo posto la trasmissione della fede ai figli, come nelle famiglie delle vecchie generazioni. Si tramandano invece con priorità altri tipi di valori ed esperienze, sicuramente buone, come lo studio, la scuola e lo sport, mettendo in secondo piano, “se avanza tempo”, o addirittura tralasciando e reputando non necessario o “compito di altri” come i catechisti del catechismo, la trasmissione della fede.
Oggi, a causa di questo e quindi della non condivisione all’interno della famiglia di questi momenti di unione e amore, c’è molta solitudine nelle case, sia nei giovani che negli adulti che sempre più spesso si trovano a rifugiarsi nei cellulari, nei social network, nel computer, nel fumo e nell’alcol, come si più osservare da alcuni degli elementi posizionati sul banco. E questo li porta ad essere ancora più soli perché spesso è causa di problemi nelle relazioni sociali.
È importante tornare alle origini, tornare a Dio che sta per farsi carne tra noi, e questa relazione è rappresentata da questo albero sulla destra che guarda quel banco vuoto attraverso il presepe: che vuole stringere con noi un’alleanza di pace attraverso l’umiltà di una capanna e della famiglia di Maria e Giuseppe che a loro volta si rivolgono verso quella sedia su cui ognuno di noi può scegliere di sedersi, porgendo e donandoci con immenso amore il loro piccolo bambino indifeso.