MESE MARIANO ANNO 2022
Il mese di maggio e le origini del Rosario: una preghiera che avvicina le persone
Inizia oggi il periodo dell’anno tradizionalmente dedicato alla Madonna. Ecco perché
Il mese di maggio è da sempre caratterizzato dalla spiritualità mariana. Un tempo in cui si moltiplicano i Rosari, sono frequenti i pellegrinaggi ai santuari, si sente più forte il bisogno di preghiere alla Vergine. Soprattutto quest’anno segnato dalle atrocità della guerra in Ucraina.
Non è un caso che in molti Paesi ricorra in questo mese la Festa della Mamma, una ricorrenza civile, non religiosa. In Italia cade la seconda domenica di maggio come in gran parte degli Stati europei ed extraeuropei.
Perché maggio è il mese di Maria
Tornando alla definizione di mese di Maria, ai tempi della Chiesa delle origini si fanno risalire prove dell’esistenza di una grande festa in onore della Beata Vergine Maria, che veniva celebrata il 15 maggio di ogni anno, tuttavia solo nel XVIII secolo il mese di maggio è stato associato alla Madonna.
Annibale Dionisi e il mese consacrato a Maria
L’indicazione di maggio come mese di Maria lo dobbiamo ad un gesuita: Annibale Dionisi. Un religioso di estrazione nobile, nato a Verona nel 1679 e morto nel 1754 dopo una vita, a detta dei confratelli, contrassegnata dalla pazienza, dalla povertà, dalla dolcezza. Nel 1725 Dionisi pubblica a Parma con lo pseudonimo di Mariano Partenio “Il mese di Maria o sia il mese di maggio consacrato a Maria con l’esercizio di vari fiori di virtù proposti a’ veri devoti di lei”. Tra le novità del testo l’invito a praticare la devozione mariana nei luoghi quotidiani, nell’ordinario, non necessariamente in chiesa «Per santificare quel luogo e regolare le nostre azioni come fatte sotto gli occhi purissimi della Santissima Vergine». Lo schema da seguire è semplice: preghiera davanti all’immagine della Vergine, meditazione sui misteri eterni, fioretto o ossequio, giaculatoria. Negli stessi anni, per lo sviluppo della devozione mariana, sono importanti anche le testimonianze dell’altro gesuita, padre Alfonso Muzzarelli, che nel 1785 pubblica “Il mese di Maria o sia di Maggio” e di don Giuseppe Peligni.
Nascita delle pratiche mariane legate al mese di maggio
Le prime pratiche devozionali legate in qualche modo al mese di maggio risalgono al Medioevo, ai filosofi di Chartres nel 1100 e ancora di più al XIII secolo, quando Alfonso X detto il saggio, re di Castiglia e Leon, in “Las Cantigas de Santa Maria”, celebrava Maria come: «Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei Santi e dei cieli (…)». Di lì a poco il beato domenicano Enrico Suso di Costanza mistico tedesco vissuto tra il 1295 e il 1366 nel Libretto dell’eterna sapienza si rivolgeva così alla Madonna: «Sii benedetta tu aurora nascente, sopra tutte le creature, e benedetto sia il prato fiorito di rose rosse del tuo bei viso, ornato con il fiore rosso rubino dell’Eterna Sapienza!». Ma il Medioevo vede anche la nascita del Rosario, il cui richiamo ai fiori è evidente sin dal nome. Siccome alla amata si offrono ghirlande di rose, alla Madonna si regalano ghirlande di Ave Maria.
San Filippo Neri e la confraternita della “Comunella
In questo senso, nel XVI secolo, a Roma, San Filippo Neri insegnava ai suoi giovani a circondare di fiori l’immagine della Madre, a cantare le sue lodi, a offrire atti di mortificazione in suo onore. Un altro balzo in avanti e siamo nel 1677, quando il noviziato di Fiesole, fondò una sorta di confraternita denominata “Comunella”. Riferisce la cronaca dell’archivio di San Domenico che «Essendo giunte le feste di maggio e sentendo noi il giorno avanti molti secolari che incominiciava a cantar meggio e fare festa alle creature da loro amate, stabilimmo di volerlo cantare anche noi alla Santissima Vergine Maria…». Si cominciò con il Calendimaggio, cioè il primo giorno del mese, cui a breve si aggiunsero le domeniche e infine tutti gli altri giorni. Erano per lo più riti popolari semplici, nutriti di preghiera in cui si cantavano le litanie e s’incoronavano di fiori le statue mariane. Parallelamente si moltiplicavano le pubblicazioni. Alla natura, regina pagana della primavera, iniziava a contrapporsi la Regina del cielo.